domenica 6 dicembre 2009
Perche' l'Afghanistan?
mercoledì 2 dicembre 2009
Obama come Gorbaciov?
Obama come Gorbaciov?
Gorbaciov voleva riformare l'Unione Sovietica, ed invece il paese cesso' di esistere.
Obama vuole riformare l'America compreso il suo sistema di dominio mondiale, e se invece ...
Oggi leggo un articolo sul sito web della BBC, dove l'ex vice Presidente Cheney attacca le titubanze di Obama in Afghanistan. Dopo mesi di analisi, il Presidente ha infine annunciato la sua strategia afghana. Una copia della "surge" irachena del Presidente Bush: "much ado about nothing".
E' l'aggressività dei commenti di Cheney che mi colpisce e d'improvviso mi ricorda Gorbaciov.
Il nuovo Capo del Cremlino aveva meravigliato ed inspirato il mondo, generando aspettative e desiderio di cambiamento. Amato e stimato molto fuori del suo paese, aveva inaugurato politiche come la glasnost e la perestroika. A suo modo Obama evoca la riforma sanitaria, l'impegno contro il riscaldamento globale, la denuclearizzazione, la risoluzione di dolorosi conflitti come quello medio orientale.
Cheney mi ricorda gli oppositori di Gorbaciov, quelli legati ai fasti dell'ortodossia sovietica, che infine tenteranno un golpe contro di lui.
Eclatante e' l'analogia afghana. Entrambi sono preoccupati di una guerra di cui non sono responsabili, che hanno ereditato ed in qualche modo devono risolvere.
Gorbaciov era consapevole che il sistema delle relazioni internazionali del suo paese, i meccanismi di potere interno, si reggevano su basi non sostenibili, su un sistema economico e sociale vicino al collasso. Ma era convinto che l'Unione Sovietica fosse riformabile. Si sbagliava. L'Unione Sovietica collasso' e cesso' di esistere.
Questa e' l'analogia più "spaventosa".
Obama e' consapevole che il ruolo degli Stati Uniti nel mondo non potrà più essere lo stesso degli anni passati. Quel sistema non e' più sostenibile. Gli USA non possiedono più il primato economico, non c'è più l'enorme gap economico e tecnologico che vantavano su qualsiasi altro paese e che gli concedeva il controllo sicuro della moneta mondiale e delle risorse energetiche del pianeta.
Ma Obama e' convinto che il sistema di dominio mondiale degli Stati Uniti sia riformabile. Crede che il suo paese possa trattare con il resto del mondo un nuovo equilibrio, dove gli USA manterranno un profilo di primo piano. La sua visione e quella di un'America che offre ai nuovi paesi emergenti un ruolo di partner, soci di minoranza di un sistema di dominio ancora centrato sulla leadership americana. In qualche modo simile al ruolo offerto all'Europa occidentale durante la guerra fredda.
E se invece il resto del mondo si comportasse come le Repubbliche che componevano l'Unione Sovietica, che si persuasero dell'inutilità del potere centrale di Mosca.
Se le nazioni emergenti decidessero che il ruolo mondiale sinora esercitato dall'America e' diventato obsoleto, sarebbero gli USA capaci di sopravivere a se stessi?
Il sistema economico sovietico, la base del suo potere interno erano sostenibili sino a quando l'Unione Sovietica poteva permettersi la sua politica imperiale e viceversa.
Il debito estero degli Stati Uniti, il deficit commerciale sono sostenibili sino a quando gli USA godono del signoreggio mondiale.
Se, come Gorbaciov, Obama fosse in errore. Se non ci fosse riforma possibile. Se gli USA perdessero il signoraggio del mondo.
Sarebbe il collasso e la fine degli Stati Uniti d'America?
sabato 7 novembre 2009
Il Referendum mancato
D'un balzo i riflettori si spostano nel Regno Unito. Che cosa fara' il Partito Conservatore. David Cameron aveva promesso. Se i conservatori conquisteranno il Governo ed il Trattato di Lisbona non dovesse essere ancora approvato, indiremo un referendum per dare ai cittadini Britannici la possibilita' di decidere.
Un impegno chiaro, ma deliberatamente monco. Che cosa avrebbero fatto i conservatori se invece il Trattato fosse gia' stato approvato. Questo Cameron non volle dircelo. Ma ora tutti se lo chiedono, specialmente i piu Euroscettici nel suo partito.
Cameron e' uno statista responsabile (anche se e' all'opposizione), sa che una nazione della tradizione del Regno Unito non puo' permettersi di rompere unilateralmente un Trattato Internazionale. E' anche una politico serio, e non vuole offrire un referendum, un "referendum qualunque" come lo ha definito lui stesso, solo per placare gli animi traditi degli Euroscettici Britannici.
La mia esperienza di diplomatico mi ricorda che Il Regno Unito e' importante per l'Europa, e che e' saggio fare tutto il possibile per includere la Gran Bretagna nel progetto Europeo.
Ma da semplice Cittadino Europeo avrei una gran voglia di dirla tutta:
per favore Cameron . . . fallo questo Referendum.
Ma non sul Trattato di Lisbona.
Fai votare i tuoi concittadini sull'Unione Europea tutta. Offrigli la domanda:
volete voi che il Regno Unito faccia parte dell'Unione europea, Si o No.
Cosi', una volta per tutte.
Il Regno Unito ha chiesto di sua iniziativa di entrare in quelle che al tempo erano le Comunita' Europee. Anzi la prima volta, la richiesta fu anche brutalmente respinta.
Che faccia tosta. Gente che si imbuca alle feste e pretendete anche di decidere le danze.
venerdì 6 novembre 2009
L'importanza dei numeri (2):la capacita' di spesa dell'Europa
I primi dodici paesi del mondo per capacita' di spesa, sono praticamente gli stessi primi dodici per PNL.
Solo l'India scompare da questa classifica, ritrovandosi al 24esimo posto. Quella dell'India e' un' eccezione importante che permette di accennare ad un'altro deciso fattore: la distribuzione del PNL.
A parita' di PNL e di pressione fiscale, quanto piu' il reddito e' equilibratamente distribuito tanto piu' alte saranno le entrate derivanti dalla tassazione delle persone. Il 42% della popolazione indiana vive al di sotto della Soglia di Poverta': 1,25 dollari al giorno. Questo significa che la meta' circa della popolazione indiana non contribuisce in alcun modo alle entrate fiscali dello Stato indiano.
Ne consegue un corollario importante di politica economica.
Abbiamo detto che se uno Stato vuole avere una capacita' d'influenza nel governo delle scelte mondiali deve avere risorse da spendere nell'arena internazionale. Queste si ricavano dalle tasse. Piu' l'economia del paese cresce piu le tasse crescono. Ma non solo, a parita' di reddito nazionale, piu' questo e' meglio distribuito maggiori sono le entrate fiscali.
Qui la grande sorpresa dell' Europa.
Osserviamo la tabella dei primi dodici paesi, dove ho incluso l'Unione Europea come aggregato.
L'Europa sopravanza notevolmente gli Stati Uniti come capacita' di raccolta e di spesa, rappresentando da sola il 45% del mondo intero.
Questo e' dovuto da un lato ad una piu' forte pressione fiscale, ma dall'altro alla piu' equilibrata distribuzione del reddito stesso.
Se l'Europa coordinasse quelle voci di spesa che permettono di influire sulle scelte mondiali, sarebbe in una posizione di rilievo assoluto, con una capacita' potenziale di spesa tre volte piu' grande degli Stati Uniti.
domenica 1 novembre 2009
L'importanza dei numeri (1): il Prodotto Nazionale Lordo e la Spesa Militare
Sono d'accordo. Il reddito procapite e' molto importante perche' indica il benessere dei cittadini nel loro complesso (... il reddito procapite e' una semplice media statistica, e' una stima non un dato reale: quattro persone, una mangia quattro polli, le altre tre fanno la fame, la media statistica e' un pollo a testa), ed e' il dovere di ogni governo socialmente responsabile fare tutto il possibile per moltiplicarlo (tornero' sull'argomento).
Ciononostante il Prodotto Nazionale Lordo ha una notevole importanza per se stesso, in quanto cifra assoluta, perche' il PNL e' la base sulla quale si applicano le tasse. Piu' e' grande il PNL piu' alte sono le entrate dello Stato (a parita' di pressione fiscale). Maggiori entrate si traducono in maggiore disponibilita' di spesa per il Governo.
Chi piu' incassa piu' puo' spendere. Inoltre, chi piu' incassa piu' e' finanziariamente credibile. Quindi chi piu' incassa puo' anche indebitarsi di piu', moltiplicato ulteriormente le risorse a sua disposizione.
Gli Stati Uniti sono il primo paese nella graduatoria mondiale del PNL. Il PNL americano rappresenta piu' del 20% dell'intero PNL mondiale. Quello americano e' inoltre un dominio assoluto perche' il secondo paese nella graduatoria, il Giappone, e' solo un terzo degli Stati Uniti.
Cosi che gli Stati Uniti possono impegnare enormi risorse nella spesa militare. Nel 2008 hanno speso 711 miliardi di dollari, il 48 % di tutta la spesa militare mondiale.
sabato 31 ottobre 2009
Europa e Cina
Il piu’ grande elemento comune e’ forse proprio quello sottolineato dall’attuale Ministro degli Esteri Britannico Miliband. In pratica il ministro ha detto che il mondo e’ dominato dai numeri di due grandi nazioni, gli Stati Uniti e la Cina. Nessuno potra’ competere con loro se non da basi simili e nessuno Stato Europeo potra mai singolarmente raggiungere le dimensioni economiche dei due giganti. L’Unione rappresenta l'unico strumento attraverso il quale uno Stato Europeo puo' ancora influire nel mondo. Come ha detto Miliband, rinunciare all’Europa significa condannarsi all’ininfluenza.
Da patrioti, il nostro punto di vista era simile. L’unico modo di garantire agli italiani uno spazio politico nel mondo era quello di perseguire l‘unita’ della Penisola. Costuire uno Stato Italiano dalle dimensioni paragonabili a quelle delle altre potenze europee.
Indiscutibilmente i grandi numeri hanno la loro importanza. Sono cosi' chiari che dovrebbero di per se essere sufficienti a persuadere i piu’ ostinati tra gli euro scettici.
Confrontiamo i dati del Prodotto Nazionale Lordo dei primi dodici paesi al mondo. Gli USA, il Giappone e la Cina sono i primi tre paesi, da soli sfiorano il 40% dell'intero prodotto mondiale. Seguono in graduatoria cinque paesi dell'Unione Europea, ognuno dei quali, a parte la Germania, vale la meta' del Giappone.
Un immagine completamente diversa appare se nella statistica includiamo l'Unione Europea come aggregato, escludendo di conseguenza dalla graduatoria i singoli paesi europei. L'Unione Europea e' il primo sistema economico mondiale, di quasi un terzo superiore agli USA, rapresentando il 30% dell'intera economia mondiale.
Una intersessante stima della Goldman Sachs prevede che in 40 anni, nel 2050, la Cina sara’ l’economia piu’ grande del mondo.
La Cina diventera’ la prima potenza economica del mondo. Gli unici paesi in grado di competere saranno Stati Uniti, India e ... se esistera’ l’Unione Europea.
In termini di Prodotto Nazionale Lordo l’Unione e’ oggi il piu’ grande aggregato economico rappresentando il 30% dell’intera economia mondiale.
Nella proiezione al 2050, l’Unione resisterebbe al secondo posto, praticamente a pari dimensioni degli Stati Uniti.
Miliband da pragmatico britannico, si rende conto che si ha piu’ influenza nelle scelte di governo del mondo se si rappresenta il 30% dell’economia mondiale piuttosto che il solo 4.4% dell’attuale Regno Unito.
mercoledì 28 ottobre 2009
Perche' abbiamo bisogno dell'Unione Europea
David Miliband non poteva spiegarlo meglio. In un discorso tenuto a Londra all'Istituto Internazionale di Studi Strategici, il Ministro degli Esteri britannico ha detto che "l'idea di opporsi ad una Unione Europea forte e' solo un segno di arroganza, nostalgia e xenofobia. L'alternativa e' solo l'irrilevanza in un mondo dominato da Cina e Stati Uniti d'America."
Il Ministro ha aggiunto che essere spaventati dal concetto di Politica Estera Europea indica ristrettezza mentale, e' un atteggiamento fatalistico e sbagliato. "La scelta in favore dell'Europa e' semplice - O uniamo le nostre azioni e facciamo dell'Unione Europea un forza leader nell'arena mondiale o diventeremo spettatori di un mondo G2 definito da Stati Uniti e Cina"
lunedì 19 ottobre 2009
Eravamo dei Nazionalisti
L’Europa era il mondo che contava, il resto erano vaste terre e risorse da conquistare e sfruttare.
Ma per partecipare al grande gioco bisognava essere una grande nazione. Noi Italiani per contare dovevamo recuperare il passo con gli Inglesi, i Francesi, i Prussiani, i Russi, gli Austriaci, gli Spagnoli.
Se avessino unificato l’Italia in una sola Nazione, avremmo potuto gareggiare alla pari dei nostri cugini europei.
Le altre nazioni europee si arricchivano costruendo imperi, mentre noi italiani ancora eravamo il “bottino”, eravamo quelli da conquistare.
Noi non volevamo affatto costruire un mondo diverso, anzi il mondo com’era ci piaceva. Volevamo cambiare sponda, da conquistati volevamo diventare conquistatori.
L’abbiamo dimostrato senza incertezza, perche’ appena ottenuta l’unita’ e l’indipendenza ci siamo lanciati nelle imprese coloniali africane.
Me lo ricordo bene quando gli Egiziani evacuarono Massaua nel ’82 e gli Inglesi ci lasciarono sbarcare a noi Italiani nel ’85. Nasceva la nostra prima colonia. Erano passati appena 24 anni dall’unita’ di Italia.
L’Italia, farla e disfarla
Mi stupisce ancor piu' che a volerla divisa sarebbe quel Nord che dell’Unita’ a suo tempo si fece artefice.
E pur vero che i Milanesi non hanno mai amato il Regno Savoia. Se avessero potuto scegliere avrebbero da sempre preferito essere un Cantone della Confederazione Helvetica. Ma come attesta il nome della loro principale citta’, stanno nel bel mezzo dell’Italia Cisalpina, e quindi nella storia patria ci sono finiti di forza anche se controvoglia.
Trovo anche curioso che questa forza politica che ha fatto suo il vessillo della Lega Lombarda abbia contemporaneamente in odio la nostra amata Capitale, che chiama Roma Ladrona.
C’e’ in questa scelta un sottile significato che mi sfugge oppure si deve trattare di semplice ignoranza storica. Come si cogniugano una forza guelfa e l’odio per Roma.
Nel progetto secessionista della Lega Nord, c’e’ l’ammisione di una sconfitta e la rinuncia ad un ruolo protagonista. Una scelta campanilistica rovesciata rispetto alla storia. Questa Lega odierna combatte contro Roma e sceglie la sottomissione al Sacro Romano Impero, cioe’ al sistema economico tedesco. La Germania si riunifica e l’Italia si divide. Deve essere casuale che in Bavaria abbiano sempre apprezzato la Lega Lombarda sin dalla sua nascita. Cosi’ come ancora casuale deve essere stata la scelta della Lega di opporsi ad Air France ed essere invece favorevole ad una soluzione Lufthanza della crisi di Alitalia.
La Lega ammette che il Nord non e’ stato e non e’ capace di trasformare il Sud, di liberare tre Regioni dalla schiavitu’ della criminalita’ organizzata e di avviarne lo sviluppo economico. E con la proposta della secessione rinuncia a qualsiasi ruolo leader degli Italiani in Europa.
La Padania sognata dalla Lega avrebbe probabilmente la grande soddisfazione di sfoggiare un reddito procapite da primato, pari a quello dei cittadini del Lussemburgo. E parimenti la Padania sarebbe influente in Europa tanto quanto il bellissimo Granducato.
Mi sovviene quella barzelletta che il nostro Re Vittorio Emanuele sempre raccontava in dialetto, di quel marito che volendo far dispetto alla moglie di proprio si taglio’ gli attributi mascolini.
domenica 18 ottobre 2009
Nobel per la Pace - Un aiuto concreto ad un Presidente in difficolta'
Quelli che non amano i contenuti di quei discorsi, si sono stizziti, infastiditi per un riconoscimento che ritengono immeritato. Hanno concluso che il Comitato incaricato di assegnare il premio e’ diventato un corpo politicizzato.
Quelli che a quei discorsi vorrebbero veder seguire fatti coerenti hanno spiegato che il Nobel e’ un incoraggiamento, un premio alle intenzioni. Il nuovo Presidente ha fissato un agenda ambiziosa ed ora bisogna sostenerlo nella sua impresa.
La mia impressione e’ che il premio sia stato assegnato con la precisa intenzione di aiutare concretamente il Presidente Americano.
Infatti Obama e’ in evidente difficolta’. La strenua opposizione alla sua riforma sanitaria lo sta privando di una forte prestigiosa vittoria interna e sta assorbendo tutte l’energie a scapito delle iniziative di politica internazionale.
Sul piano internazionale, Obama si ritrova numerosi dossiers aperti, nessuno dei quali lascia intravedere la possibilita’ di una soluzione positiva nel breve medio termine.
Tra i piu’ importanti di questi dossiers sono il conflitto Israelo-Palestinese, la guerra in Afghanistan e la crisi Pakistana, la guerra in Iraq, il Nucleare Iraniano, il riavvicinamento della Siria, la guerra civile in Sudan, l’anarchia in Somalia, la Korea del Nord, la Russia ed il nodo Georgiano, la Cina ed il suo ruolo politico economico e miltare nel mondo.
Da quando Obama e’ alla Casa Bianca nessuno di questi dossiers e’ avanzato, al contrario alcuni si sono sicuramente aggravati.
venerdì 9 ottobre 2009
Nobel per la Pace - Il premio al Presidente che formulo' la dottrina del "big stick"
L'ultimo Premio Nobel per la Pace, che ebbi occasione di vedere assegnato, ando' nel 1906 al Presidente americano Theodor Roosevelt.
Per quale motivo un Presidente cosi interventista riusci' a meritarsi il Nobel per la Pace.
Nel violento conflitto Russo-Giapponese per il controllo della Manciuria, intravide la possibilita' di consolidare la presenza americana nell'area. Spedi cosi un corpo navale di fronte alle coste cinesi (il big stick) e si propose come mediatore tra Russi e Giapponesi. Nel settembre dello stesso anno le due parti firmarono la pace. E lui vinse il premio Nobel.
giovedì 8 ottobre 2009
Una vita nella diplomazia
Mio padre, un chirurgo (all'epoca dispregiaticamente chiamato cerusico), ero un sopravissuto dell'armata napoleonica.
Io ero infervorato dal desiderio di cancellare l'onta di Villafranca, quando Napoleone vigliaccamente uccise la centenaria grandezza di Venezia, per regalarla schiava agli austriaci.
Il Piemonte doveva assolutamente entrare in guerra contro l'Austria.
Io mi arruolai subito. Mi ritrovai volontario a combattere a Peschiera, a Santa Lucia e a Rivoli. E qui fui ferito ad un braccio. Mi dovetti allontanare dai campi di battaglia per qualche mese. Feci in tempo ad essere presente a Novara, per assaporare l'amarezza della sconfitta.
Sembrava tutto compromesso. Il Re abdicava e l'Austria trionfava.
Io tornai agli studi e mi laureai in Legge. Poco dopo partecipai ad un concorso al Ministero degli Affari Esteri, e lo vinsi. Da quel momento comincio' la mia carriera di diplomatico.
Ho speso il resto della mia vita, 50 anni, al servizio della diplomazia del Regno Sabaudo, e poi del Regno d'Italia.
Sleeper
Fu ibernato e rianimato nel futuro da un gruppo politico che si opponeva ad un regime totalitario. Credevano che lui avrebbe potuto aiutarli nel rovesciare quel governo dispotico.
Sono passati poco piu' di cento anni da quando facevo il diplomatico. Io non suonavo il clarinetto, ma scrivevo poesie.
Non sono tornato per aiutare a rovesciare governi dispotici, anche se mi sembra che ce ne siano molti in giro. Sicuramente ho tanta voglia di scoprire quanto e' cambiato il mondo.