mercoledì 2 dicembre 2009

Obama come Gorbaciov?














Obama come Gorbaciov?
Gorbaciov voleva riformare l'Unione Sovietica, ed invece il paese cesso' di esistere.
Obama vuole riformare l'America compreso il suo sistema di dominio mondiale, e se invece ...

Oggi leggo un articolo sul sito web della BBC, dove l'ex vice Presidente Cheney attacca le titubanze di Obama in Afghanistan. Dopo mesi di analisi, il Presidente ha infine annunciato la sua strategia afghana. Una copia della "surge" irachena del Presidente Bush: "much ado about nothing".

E' l'aggressività dei commenti di Cheney che mi colpisce e d'improvviso mi ricorda Gorbaciov.

Il nuovo Capo del Cremlino aveva meravigliato ed inspirato il mondo, generando aspettative e desiderio di cambiamento. Amato e stimato molto fuori del suo paese, aveva inaugurato politiche come la glasnost e la perestroika. A suo modo Obama evoca la riforma sanitaria, l'impegno contro il riscaldamento globale, la denuclearizzazione, la risoluzione di dolorosi conflitti come quello medio orientale.

Cheney mi ricorda gli oppositori di Gorbaciov, quelli legati ai fasti dell'ortodossia sovietica, che infine tenteranno un golpe contro di lui.

Eclatante e' l'analogia afghana. Entrambi sono preoccupati di una guerra di cui non sono responsabili, che hanno ereditato ed in qualche modo devono risolvere.

Gorbaciov era consapevole che il sistema delle relazioni internazionali del suo paese, i meccanismi di potere interno, si reggevano su basi non sostenibili, su un sistema economico e sociale vicino al collasso. Ma era convinto che l'Unione Sovietica fosse riformabile. Si sbagliava. L'Unione Sovietica collasso' e cesso' di esistere.

Questa e' l'analogia più "spaventosa".
Obama e' consapevole che il ruolo degli Stati Uniti nel mondo non potrà più essere lo stesso degli anni passati. Quel sistema non e' più sostenibile. Gli USA non possiedono più il primato economico, non c'è più l'enorme gap economico e tecnologico che vantavano su qualsiasi altro paese e che gli concedeva il controllo sicuro della moneta mondiale e delle risorse energetiche del pianeta.
Ma Obama e' convinto che il sistema di dominio mondiale degli Stati Uniti sia riformabile. Crede che il suo paese possa trattare con il resto del mondo un nuovo equilibrio, dove gli USA manterranno un profilo di primo piano. La sua visione e quella di un'America che offre ai nuovi paesi emergenti un ruolo di partner, soci di minoranza di un sistema di dominio ancora centrato sulla leadership americana. In qualche modo simile al ruolo offerto all'Europa occidentale durante la guerra fredda.

E se invece il resto del mondo si comportasse come le Repubbliche che componevano l'Unione Sovietica, che si persuasero dell'inutilità del potere centrale di Mosca.
Se le nazioni emergenti decidessero che il ruolo mondiale sinora esercitato dall'America e' diventato obsoleto, sarebbero gli USA capaci di sopravivere a se stessi?

Il sistema economico sovietico, la base del suo potere interno erano sostenibili sino a quando l'Unione Sovietica poteva permettersi la sua politica imperiale e viceversa.
Il debito estero degli Stati Uniti, il deficit commerciale sono sostenibili sino a quando gli USA godono del signoreggio mondiale.

Se, come Gorbaciov, Obama fosse in errore. Se non ci fosse riforma possibile. Se gli USA perdessero il signoraggio del mondo.
Sarebbe il collasso e la fine degli Stati Uniti d'America?



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