lunedì 19 ottobre 2009

Eravamo dei Nazionalisti

Il mondo per noi era l’Europa.
L’Europa era il mondo che contava, il resto erano vaste terre e risorse da conquistare e sfruttare.
Ma per partecipare al grande gioco bisognava essere una grande nazione. Noi Italiani per contare dovevamo recuperare il passo con gli Inglesi, i Francesi, i Prussiani, i Russi, gli Austriaci, gli Spagnoli.
Se avessino unificato l’Italia in una sola Nazione, avremmo potuto gareggiare alla pari dei nostri cugini europei.
Le altre nazioni europee si arricchivano costruendo imperi, mentre noi italiani ancora eravamo il “bottino”, eravamo quelli da conquistare.
Noi non volevamo affatto costruire un mondo diverso, anzi il mondo com’era ci piaceva. Volevamo cambiare sponda, da conquistati volevamo diventare conquistatori.
L’abbiamo dimostrato senza incertezza, perche’ appena ottenuta l’unita’ e l’indipendenza ci siamo lanciati nelle imprese coloniali africane.
Me lo ricordo bene quando gli Egiziani evacuarono Massaua nel ’82 e gli Inglesi ci lasciarono sbarcare a noi Italiani nel ’85. Nasceva la nostra prima colonia. Erano passati appena 24 anni dall’unita’ di Italia.

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